LA STORIA E GLI ATTORI PRINCIPALI DEL DISTRETTO Grazie alla specifica volontà delle istituzioni locali di dare una valida alternativa al settore dell'auto, Torino, città simbolo dell’automobile, ha scelto di qualificarsi come leader nel settore hi-tech attraverso la costituzione del Distretto ICT “Torino Wireless” a partire da ciò che da sempre costituisce una vasta cultura del territorio: l'innovazione tecnologica. Numerose aziende manifatturiere ad alta tecnologia sono localizzate a Torino e nei suoi dintorni: imprese legate alle specializzazioni storiche della città (auto, meccanica strumentale e automazione, aeronautica e spazio, progettazione elettronica e microelettronica quali Fiat, Alenia, Motorola, STMicroelectronics), alcuni grandi gestori di servizi ICT (Telecom Italia, Colt, Fastweb), ma soprattutto imprese, spesso PMI, che operano nei nuovi settori delle ICT. Radici storiche di tale vocazione possono essere rintracciate rievocando la presenza originaria nella città delle sedi della RAI, della SIP, dello CSELT (ora Telecom Italia Lab). I presupposti per operare in modo innovativo nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono dati dalla presenza nel territorio di forti competenze nella ricerca e sviluppo sulle ICT. Il Piemonte, secondo Eurostat, è la prima regione italiana per numero di occupati nel settore hi-tech, che rappresenta quasi un terzo degli addetti nazionali impegnati in attività di R&S. Inoltre circa il 20% dei brevetti industriali è attribuibile ad imprese piemontesi (il 67% di quelli in ambito ICT depositati presso EPO da residenti in Italia[1]) e il 30% della spesa per R&S delle imprese italiane è riferibile a quelle piemontesi (in termini assoluti oltre 2.200 miliardi di lire l’anno ossia 1 miliardo e 136 milioni di euro)[2]. Secondo gli ultimi dati Eurostat, la Regione investe l’1,7% del proprio PIL in innovazione, percentuale pari a quella delle aree europee più sviluppate nel campo della R&S. La città può inoltre contare sulla presenza di importanti centri di ricerca privati di eccellenza quali:
Tra i centri di ricerca pubblici si annoverano:
A Torino operano inoltre due incubatori di imprese innovative:
A partire da questi presupposti, nel dicembre 2001, è stato avviato il progetto per il Distretto Tecnologico “Torino Wireless”, con l’obiettivo di creare e incentivare i presupposti per il decollo di una vera e propria “ICT Valley” con centro a Torino. Un memorandum of understanding è stato firmato nello stesso anno dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dagli attori coinvolti nel progetto sia privati (aziende quali Fiat, ST, Telecom, Alenia, Motorola; banche quali San Paolo IMI, Unicredito; fondazioni quali Fondazione CRT, Compagnia San Paolo) che pubblici: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unione Industriali, Università di Torino, Politecnico, Istituto Superiore Mario Boella, vari centri di ricerca. Nel dicembre 2002 è stato creato l’organo di transizione e di governance del Distretto Tecnologico: la Fondazione Torino Wireless. La missione della Fondazone è sostenere lo sviluppo del Distretto tecnologico piemontese, aumentando il peso dell’ICT sull’economia regionale e posizionando il Piemonte come uno dei distretti più innovativi a livello internazionale. L’avvio ufficiale del distretto si è avuto nel maggio del 2003 quando è stato firmato l’Accordo di Programma Quadro tra gli attori coinvolti che si sono impegnati in modo concreto nel sostegno dell’iniziativa. La Fondazione Torino Wireless sarà supportata dai partner firmatari sia privati che pubblici per i primi cinque anni di attività e per un totale di 130 milioni di euro. Quasi la metà di tali fondi dovrà derivare dall’attività di venture capital in carico a società specificamente istituite a tale scopo quali Piemontech e Innogest. Torino Wireless è il primo distretto tecnologico italiano di questo tipo, un modello considerato benchmark a livello nazionale e internazionale.
VOCAZIONE TECNOLOGICA E OBIETTIVI DELLA FONDAZIONE Il Distretto intende focalizzarsi verso quei settori ICT che impattano sull’insieme delle tecnologie e degli ambiti economici del tessuto imprenditoriale della Regione, quali:
La Fondazione si propone come soggetto primario per coordinare e costituire una fitta rete di collaborazioni al fine di innescare un meccanismo di crescita e di autosostentamento dell’economia delle imprese tecnologiche, grazie alla conoscenza dei bisogni e delle caratteristiche del settore ICT e operando attraverso canali privilegiati con altri enti territoriali (incubatori, associazioni di categoria ecc.), che possono completare il quadro delle competenze necessarie al raggiungimento di reali vantaggi economici e tecnologici per le imprese piemontesi. Gli obiettivi numerici fissati da parte del progetto Torino Wireless e del Patto firmato sono molto ambiziosi: in dieci anni il numero dei ricercatori nel settore dovrà raddoppiare o triplicare, passando da 2.000 a 4.000 o persino a 6.000 unità; l'incidenza delle attività ICT sul PIL dell'area dovrà duplicare dal 5% al 10 %, generando la nascita di almeno 50 nuove imprese di dimensione internazionale in grado di entrare nei mercati globali. Inoltre il distretto dovrà essere in grado di attrarre aziende innovative italiane e straniere nell’area. Infine dovrà essere in grado di auto-sostenersi dal punto di vista economico-finanziario.
LA FONDAZIONE TORINO WIRELESS E LE ATTIVITÀ DEL DISTRETTO La Fondazione Torino Wireless presidia tre linee di attività: la promozione delle attività di ricerca, l’accelerazione di impresa, l’accesso al venture capital. 1. La promozione delle attività di ricerca Uno degli obiettivi primari della Fondazione Torino Wireless è la crescita delle attività di ricerca sul territorio, per aumentare le opportunità di trasferimento tecnologico e determinare una crescita dell’innovazione di prodotto, servizio, processo, nei confronti del tessuto industriale piemontese. L’attività della Fondazione si concretizza in azioni volte a favorire: il trasferimento tecnologico da Università e centri di ricerca verso il tessuto industriale piemontese, la ricerca nelle imprese, in particolare nella PMI, anche attraverso bandi dedicati, collaborazioni su progetti di R&S innovativi e capaci di costituire una leva efficace per la crescita economica e imprenditoriale del Distretto. Il supporto alla ricerca nelle imprese è attuato prevalentemente mediante lo strumento dei bandi tematici: Bandi FAR (MIUR - Torino Wireless): grazie all’accordo di Programmazione Negoziata, il MIUR nel triennio 2004-2006 si è impegnato a erogare un finanziamento di 26 milioni di euro (D.L. 297/99), per sostenere, con appositi bandi tematici redatti con la consulenza della Fondazione, progetti di ricerca svolti sul territorio del Distretto. Tali bandi consentono di sostenere le PMI, sia fornendo l’opportunità di partecipare a progetti in collaborazione con grandi aziende, sia riservando loro una quota specifica di finanziamenti. Bandi Torino Wireless: nel settembre 2005 la Fondazione ha emesso un primo bando per la presentazione di progetti di ricerca e sviluppo di tecnologie, servizi e applicazioni collegati al Sistema di Navigazione Satellitare Europeo Galileo, da realizzarsi nella Regione Piemonte. 65 PMI hanno risposto al bando con 25 progetti; cinque i progetti vincitori che vedono coinvolte 17 aziende in totale. L'ammontare complessivo del bando è 1,5 milioni euro, con un finanziamento del 70% da parte della Fondazione. Le attività di ricerca vere e proprie vedono il diretto coinvolgimento degli attori accademici e delle imprese partner. In particolare, l’ISMB svolge la funzione di aggregare i diversi apporti su progetti di ricerca comuni e di facilitare l’efficacia del trasferimento tecnologico, grazie anche alle attività del cluster di laboratori (6 di nuova costituzione) condivisi ISMB-Politecnico. Parallelamente sono state avviate collaborazioni con enti di ricerca per la valorizzazione e gestione della proprietà intellettuale, per attività di osservatorio tecnologico e per lo sviluppo di grandi progetti; a questi si aggiungono partnership per le attività di formazione su temi manageriali e tecnologici. Attraverso i bandi e le attività di ricerca la Fondazione sta aumentando l’impegno per lo sviluppo dei grandi progetti con Pubbliche Amministrazioni e Grandi Imprese. Da fine 2005 è stato formato un team dedicato ai grandi progetti che è una delle aree in crescita della Fondazione. Alcuni esempi riguardano, oltre la filiera Galileo, il telemonitoring di contatori elettrici, i progetti sanità e l’infomobilità. 2. L’accelerazione di impresa La Fondazione Torino Wireless ha predisposto una serie di iniziative specifiche per la creazione di nuove realtà imprenditoriali (start-up), per lo sviluppo delle PMI, per il supporto al networking tra imprese e per l’internazionalizzazione del business, e infine per valorizzare e gestire la proprietà intellettuale. In 5 anni la Fondazione si pone l’obiettivo di contattare 1500 aziende e di accelerarne 300 per un totale di 10 milioni di euro di investimenti. I progetti attraverso cui l’accelerazione di impresa verrà realizzata sono i seguenti: Progetto PMI: seleziona le PMI ad alto potenziale innovativo, facilitandone i processi di innovazione tecnologica e di processo mediante l’accesso a informazioni, conoscenze e competenze dalle quali sarebbero, per problemi dimensionali, escluse. Il progetto mette in contatto le aziende interessate all’innovazione nel settore ICT con i centri di ricerca e con aziende complementari del territorio, prevedendo un insieme di azioni mirate al rafforzamento e alla condivisione di competenze, alla realizzazione di partnership, all’introduzione di strategie di mercato e di proprietà di brevetto. Il progetto si rivolge a tutte le PMI sia esistenti che potenziali, operanti sul territorio piemontese e attive nel settore delle tecnologie ICT o che le utilizzino a fini innovativi. Alle aziende sono offerti vari tipi di supporto, da quelli di base (industry e market analysis, consulenza tecnica e manageriale, valutazione di mercato, assessment tecnologico, reperimento finanziamenti, assistenza brevettuale), a quelli avanzati (sviluppo di progetti di ricerca e di prototipi, business planning, apertura di canali commerciali, servizi di internazionalizzazione, attività di formazione e qualificazione professionale). L’attività di acquisizione di informazioni iniziale sulle PMI prevede la compilazione del questionario ICT Piemonte e successivi approfondimenti mediante interviste con i responsabili aziendali. Alle aziende viene assegnato un rating cui segue una fase di valutazione tecnologica che può portare, in caso di esito positivo, alla definizione di uno o più interventi di supporto. Questi sono gratuiti per valori inferiori ai 20.000 euro, mentre per cifre superiori sono sussidiati al 70% e comunque non possono eccedere i 100.000 euro in tre anni. L’attività di scouting/registrazione iniziale consente di monitorare la situazione del distretto ICT piemontese e di seguirne la dinamica evolutiva. Finora sono state 435 le aziende contattate, 236 quelle analizzate per un totale di 205 interventi di base e 14 interventi avanzati. Il progetto è svolto in collaborazione con ISMB, Politecnico di Torino e I3P. Inoltre esso si avvale della collaborazione di altri enti di ricerca in funzione delle necessità di specializzazione e di enti vicini al mondo delle PMI (Camera di Commercio di Torino e Unione Industriali). Design Center: un centro di progettazione che rende accessibile anche alle PMI l’utilizzo delle tecnologie microelettroniche più innovative, rendendo possibile ottenere produzioni di bassissimo volume a costi di mercato. Realizzato in collaborazione con ISMB e la società Accent (gruppo ST) conta 11 progetti in fase di analisi al giugno 2006. Global Access Program (GAP): Programma della Anderson School of Management (UCLA), che permette alle imprese di entrare in contatto con venture capitalist americani e ottenere un business plan per lo sviluppo all’estero, il lancio di un nuovo prodotto, la riorganizzazione dell’azienda, l’individuazione di partner o l’attrazione di nuovi capitali. Nel 2005 nove PMI (nel 2004 erano state 8) piemontesi hanno potuto partecipare al programma grazie al supporto della Fondazione e delle associazioni di categoria partner del Distretto. Fino al giugno 2006 il totale è di 17 interventi per un totale di circa 2 milioni di euro di investimenti. Networking: la Fondazione organizza molteplici occasioni di incontro tra PMI e di dialogo tra grandi e piccole imprese. Inoltre intendendo estendere questa attività di networking anche a livello internazionale, essa ha creato, alla fine del 2004, Torino Wireless Network una struttura dedicata a promuovere la collaborazione e la visibilità tra le imprese del Distretto e altri distretti italiani e internazionali. Fino al 2005 sono stati organizzati una trentina circa di eventi. Progetto IAM (Intellectual Asset Management): la Fondazione mette a disposizione delle imprese e dei centri di ricerca un team di intellectual asset manager per sviluppare azioni volte alla valorizzazione e gestione della proprietà intellettuale, presidiando e coordinando l’intera catena del valore: dalla progettazione delle attività di R&D fino all’attività di licensing. Inoltre l’utilizzo dei diritti di proprietà intellettuale viene finalizzato al raggiungimento di nuovi mercati, nuovi partner, nuove opportunità di ricerca. A giugno 2006 il team ha depositato circa 40 domande di brevetto in co-partecipazione con l’inventore, l’impresa o l’istituto di ricerca. Di questi, 35 provengono da enti di ricerca pubblica, i restanti sono di provenienza privata. Nel complesso le PMI assistite dal progetto sono state una sessantina circa. Torino Wireless risulta tuttora proprietaria di 26 dei brevetti depositati. 3. Il sostegno finanziario alle imprese Lo sviluppo di distretti
di eccellenza richiede la disponibilità da un lato di strumenti finanziari
e dall’altro di capitali intelligenti, ovvero di una consulenza attiva
nelle strategie e nella operatività dell’impresa. Questi due strumenti finanziari permettono di gestire in modo diversificato gli investimenti con l’obiettivo comune di generare ritorni finanziari e attirare co-investitori anche di livello internazionale.
Secondo i dati dell’Osservatorio ICT del Piemonte, le imprese del settore ICT sono circa il 3,6% delle imprese piemontesi. Esse concentrano importanti competenze in termini quantitativi e qualitativi. Si tratta di un gruppo di aziende assai eterogeneo in termini di dimensione e di capacità innovativa, anche se, con riferimento alla classificazione OCSE, la maggior parte appartiene al comparto dei servizi intangibili. La maggioranza delle imprese è localizzata nella provincia di Torino. Piemonte: incidenza e distribuzione delle imprese ICT al 2003.
Dati: Osservatorio Ict Del Piemonte – Baseline 2005 ( http://www.sistemapiemonte.it/osservatorioICT/ ) Secondo il rapporto sul settore ICT piemontese di Paolucci e Cantamessa edito nel 2005 dalla Fondazione Torino Wireless derivante dall’attività di monitoring della fondazione stessa, nel 2004 in Piemonte erano presenti circa 11.000 aziende ICT per un totale di circa 50.000 addetti, di cui 6.000 aziende nella sola Provincia di Torino. La Fondazione ha identificato un totale di 1.300 aziende ICT ad alto potenziale innovativo che rappresentano il bacino di riferimento per le operazioni del distretto piemontese. Tra queste la Fondazione è in contatto operativo con circa 230 aziende: il 45% di esse opera nel SW, 21% nei servizi (sviluppo applicazioni, consulenza, system integration), mentre il 34% produce HW (70% elettronica e microelettronica). Le imprese presentano dimensioni piuttosto piccole (circa il 50% delle PMI conta meno di 10 addetti e il 40% ha un numero di addetti compreso tra 11 e 50, mentre il fatturato atteso per il 2004 per quasi la metà delle aziende è al di sotto degli 0,5 milioni di euro e solo per il 6% supera i 10 milioni di euro) e sono per lo più autonome nel senso che non fanno parte di grandi gruppi (84%). La maggior parte delle aziende sono piuttosto giovani essendo nate nel periodo 2000-2004 e il management spesso coincide con la proprietà (69%). Dal punto di vista dei mercati e dei clienti, si nota una concentrazione prevalente sul mercato regionale (oltre l’80% si rivolge essenzialmente al Piemonte) anche se è da notare una crescente propensione all’internazionalizzazione (il 13% ha un mercato significativo in Europa). Si rileva inoltre un forte orientamento verso il B2B ovvero verso la fornitura di servizi alle imprese in particolare la Pubblica Amministrazione (30%) e le grandi aziende (43%). Per quanto riguarda le strategie di innovazione esse sono raramente basate su approfondite analisi delle prospettive di mercato. L’innovazione è più di tipo tecnologico che commerciale ed è per lo più orientata alle esigenze del singolo cliente. La maggior parte delle tecnologie utilizzate sono state prodotte all’esterno (53%), mentre le attività di R&S condotte internamente (56%) non lo sono in modo strutturato e la gestione del portafoglio di progetti R&S è per lo più informale. Le collaborazioni con centri di ricerca e università non appaiono molto diffuse. Solo il 38% delle aziende fa uso dei diritti di proprietà intellettuale. Infine, dal punto di vista finanziario, si riscontrano livelli elevati di indebitamento e problemi nel reperire fonti di finanziamento alternative per lo sviluppo di progetti di investimento.
RIFERIMENTI WEB
Giugno 2006 [1] Piemonte, terra di innovazione, Pieghevole A4, tre ante, Italiano – English, http://www.regione.piemonte.it/internazionale/ris_online/pubblicaz/ris_pubb.htm [2] Fonte: Piemonte fabbrica di futuro. Ict: hi-tech e wireless, Schede tecniche – Economia, giugno 2003 http://www.regione.piemonte.it/internazionale/ris_online/pubblicaz/ris_pubb.htm
|