La storia del DT | caratteristiche principali | I Numeri | Riferimenti Web | Bibliografia |
Vocazione tecnologica | Soprattutto informatica, ma anche microtecnologie, farmaceutico ed altro | ||||||||||||||||||||||||||
Provincia | Pisa (con collaborazioni con le aree di Livorno e Lucca) | ||||||||||||||||||||||||||
Regione | Toscana | ||||||||||||||||||||||||||
Attori pricipali del DT |
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Data del riconoscimento ufficiale | |||||||||||||||||||||||||||
Altre informazioni |
E’ attivo
nell’area un Osservatorio sulle Imprese High-Tech (http://osservatorio.sssup.it) |
Le caratteristiche principali e la vocazione tecnologica L’area di Pisa è caratterizzata da una forte densità di strutture di ricerca (soprattutto pubbliche, ma anche private) e di addetti alla Ricerca e Sviluppo (R&S). Vi operano infatti circa 2.000 docenti universitari (dell’Università di Pisa e delle due scuole superiori, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna) e circa 1.500 ricercatori di altre istituzioni di ricerca pubbliche (soprattutto nell’area di ricerca del Cnr, ma anche presso Infn, Infm, ecc.). A questi vanno aggiunte altre persone a vario titolo coinvolte nell’attività di ricerca pubblica (varie centinaia di dottorandi e contrattisti, oltre a circa 47.000 studenti), e i 6.200 addetti impiegati nelle oltre 200 imprese high-tech operanti nell’area. Pisa si caratterizza quindi per una forte vocazione alle nuove tecnologie, testimoniata anche dall’elevata percentuale di studenti universitari che sceglie percorsi di studio scientifico-tecnologici. Oltre all’originaria vocazione nell’informatica, nell’area pisana si sono sviluppati altri filoni scientifico-tecnologici, come quelli delle microtecnologie e del biomedicale, nei quali sono coinvolti tanto il settore pubblico che imprese grandi (Piaggio ed altre del settore dell’informatica e del farmaceutico) e piccole, di recente costituzione, spesso spin-off della ricerca pubblica. Il fatturato del comparto delle imprese high-tech è cresciuto di circa il 150% dal 1998 al 2002 secondo i dati dell’Osservatorio sulle Imprese High-Tech della Provincia di Pisa. L’Università di Pisa si colloca al sesto posto tra le università italiane per indice di produttività (rapporto tra numero di pubblicazioni e docenti), prima fra gli atenei dell’Italia Centrale. Se a questo dato si aggiunge anche la posizione di rilievo della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant’Anna, quest’ultima attiva nelle scienze applicate (per es. informatica, microtecnologie, fotonica, gnomica, ecc.), il polo universitario pisano si conferma come uno dei più importanti sul territorio nazionale e sicuramente uno dei primissimi in termini di rapporto tra ricercatori e abitanti. Il “valore” del sistema scientifico pisano può essere dimostrato anche calcolando il peso dei principali output della ricerca locale rispetto al totale nazionale. Gli output della ricerca prodotti a livello locale rivestono un peso sul valore italiano (circa il 6%) decisamente superiore rispetto a quello demografico (0,68%) e alla consistenza degli addetti alla R&S pubblica specializzati nelle discipline scientifico-tecnologiche (4,37%). Particolarmente significativa è la propensione alla creazione di imprese spin-off della ricerca, che rappresentano l’8% dell’insieme individuato a livello nazionale, e la capacità di ottenere e coordinare finanziamenti europei (6,7% del totale italiano).
Fig. 1 Il peso dei principali output della ricerca scientifica (pubblicazioni scientifico-tecnologiche, brevetti americani, laureati nelle discipline scientifico-tecnologiche, imprese spin-off della ricerca, progetti europei) sul totale nazionale (% Pisa su Italia).
Fonte: Lazzeroni (2004) Nella provincia di Pisa, inoltre, esistono strutture di incubazione di imprese ad alta tecnologia già operative (il Polo Scientifico e tecnologico di Navacchio) ed altre in fase di costituzione da parte della Scuola Superiore Sant’Anna a Pontedera e a Peccioli. Nel 2002 è stato inaugurato a Pontedera il Polo Sant’Anna Valdera che occupa circa 300 ricercatori. A Pontedera opera inoltre da alcuni anni la società Pont-Tech, costituita da soggetti pubblici e privati, che svolge un ruolo di impulso, coordinamento e gestione delle iniziative più direttamente rivolte al mondo produttivo locale. L’elevata offerta scientifica e tecnologica presente nell’area pisana ha nel corso degli anni generato ricadute positive anche sul sistema delle industrie e dei servizi high-tech dell’area, sebbene l’attività universitaria rappresenti ancora la componente high-tech più rilevante. In provincia di Pisa sono infatti localizzate oltre 200 imprese high-tech. Tra queste, imprese di dimensioni medio-grandi, come Intecs, List, Toscodati, Ksolutions, Netikos, Cdc nel settore informatico, Alenia e Ids nel settore dell’elettronica, Omnitel, Marconi e OTE nel settore delle telecomunicazioni, Abiogen Pharma, Gentili, Baxter, Baldacci, Farmigea nel settore farmaceutico, Siemens e Mitsuba nel settore meccanico, oltre alla storica presenza della Piaggio a Pontedera. In particolare, la forte presenza dell’Informatica a Pisa ha radici storiche, essendo legata all’eccellenza dei risultati della ricerca universitaria raggiunti in questo settore (Pisa ha visto la realizzazione del primo calcolatore elettronico in Italia e l’istituzione del primo corso di laurea in Scienze dell’Informazione in Italia) che hanno portato negli anni ’70 e ‘80 all’insediamento di imprese informatiche di rilievo, come l’IBM e l’Olivetti. Negli ultimi dieci anni sono inoltre nate molte piccole e piccolissime realtà imprenditoriali ad elevato contenuto tecnologico, che si posizionano accanto ad alcune aziende di dimensioni medio-grandi. L’informatica è presente a Pisa anche per quanto riguarda la produzione e la distribuzione, essendo la sede del leader italiano del settore, CDC SpA (che opera con il marchio Computer Discount). Nonostante il settore dell’Informatica sia quello decisamente più consistente nel panorama dell’high-tech della provincia di Pisa, ve ne sono altri rilevanti, “storici” come il Farmaceutico o relativamente giovani, come la Meccatronica e il Biomedicale. Sono presenti anche imprese dei settori Energia e Ambiente, Microelettronica e Telecomunicazioni. L’importanza del settore Farmaceutico è legata alla presenza storica sul territorio, come, del resto, alla sua “consistenza”. Il nucleo storico del settore a Pisa si è formato nei primi due decenni del ‘900 ed è costituito dai Laboratori Baldacci (fondati nel 1904), dai Laboratori Guidotti (1914) e dall’Istituto Gentili (1917), a cui, nel 1946, si è aggiunta Farmigea. La Baxter, invece, ha una sede a Pisa dal 1971, mentre la costituzione di Abiogen Pharma e la presenza di Grifols Italia Spa sono recenti; rispettivamente del 1997 e del 1994. Il peso del settore sull’high-tech pisano è rilevante, non tanto per il numero di imprese, in tutto 7, corrispondenti al 3,2% del totale delle imprese high-tech, ma per la loro dimensione (tutte le imprese hanno più di 50 dipendenti). Un altro aspetto che caratterizza il distretto tecnologico di Pisa è la presenza di numerose (17) imprese spin off della ricerca di origine prevalentemente della Scuola Sant’Anna (14 derivano da attività di ricerca svolte presso l’Istituto), ma anche dell’INFM, dell’Università di Pisa e del Consorzio Pisa Ricerche.
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