SCHEDA SINTETICA DEL DISTRETTO TECNOLOGICO DI MIRANDOLA

La storia del distretto caratteristiche principali I numeri Riferimenti Web Bibliografia

Vocazione tecnologica Biomedicale
Provincia Modena
Regione Emilia Romagna
Attori pricipali del DT
bulletConsobiomed,
bulletAssobiomedica,
bulletCermet,
bulletComune di Mirandola,
bulletCNA Modena,
bulletAssociazione Comuni Modenesi Area Nord,
bulletOsservatorio sul settore biomedicale nel distretto mirandolese
Istituzione di riferimento Consobiomed
Soc. Consortile a.r.l.
Via Agnini, 76
Mirandola (MO)
(
www.consobiomed.it)
Data del riconoscimento ufficiale

non ancora riconosciuto

 

La storia del distretto La storia di Mirandola in estrema sintesi è la storia di una persona – Mario Veronesi – che ha creato dal nulla una realtà produttiva e che l’ha fatta evolvere fino alla condizione attuale. Ex rappresentante di medicinali per una multinazionale americana ed ex farmacista, Mario Veronesi non aveva a disposizione conoscenze specifiche non riproducibili e non aveva neppure capitali particolarmente consistenti. La caratteristica vincente di Veronesi fu la capacità imprenditoriale con cui riuscì a portare avanti una sua intuizione: quella che i prodotti biomedicali e, in particolare, i prodotti usa e getta sarebbero stati un mercato in forte espansione. Tale intuizione, unita a una grande conoscenza del mondo ospedaliero e farmaceutico italiano e al contatto con alcuni esponenti di questo mondo sono stati la formula che ha dato vita all’attuale distretto mirandolese.

La storia del distretto segue dunque un’iconografia tipica dei distretti industriali. Veronesi inizia a produrre i primi disponsable nel garage della sua abitazione; quando gli affari iniziano a farsi consistenti Veronesi crea lo stabilimento della Sterilplast (è il 1964). Da questo momento in poi il nome di Veronesi inizia a "girare" sempre più nell’ambiente medico (è nei suoi stabilimenti che viene creato il primo rene artificiale italiano). La Sterilplast diventa Dasco (divisione apparecchi scientifici ospedalieri) e al suo interno si iniziano a produrre reni artificiali. Da questa prima impresa nasceranno poi numerosi spin off (tra i quali ricordiamo la Bellco, la Dideco, la Dar) che sono stati il vero motore di sviluppo del distretto.

La forte accumulazione nell’area di conoscenze e competenze tecniche di alta qualità unitamente ai vantaggi tipici delle economie distrettuali, hanno attratto a Mirandola anche diverse imprese multinazionali tra le quali si ricordano la Baxter, la Mallinkrodt, la Braun Carex, la Biofil, la Hospital Dasco.

Le caratteristiche principali e la vocazione tecnologica

La specializzazione produttiva del distretto riguarda essenzialmente due tipologie di prodotti: i disponsable e le macchine elettromedicali. I primi sono prodotti in plastica usa e getta che vengono utilizzati in vari settori sanitari (soprattutto emodialisi, cardiochirurgia, anestesia e autotrasfusione), mentre le macchine elettromedicali sono sostanzialmente apparecchiature per dialisi, cardiochirurgia, trasfusione e altri impieghi. In particolare la produzione di disponsable costituisce una quota superiore all’82% del totale mentre una altro 16% è costituito dalle apparecchiature biomedicali (dati del 2000 raccolti dall’"Osservatorio sul settore biomedicale nel distretto mirandolese").

L’origine del distretto mirandolese, seguendo il sentiero di sviluppo tipico dei distretti industriali, non va fatta risalire alla presenza di risorse pubbliche o private esistenti in loco, che portano allo sviluppo di un tessuto imprenditoriale come spin-off di laboratori tecnologici o di ricerca. E’ comunque vero che, a partire dalla storia di un singolo imprenditore si è arrivati all’attuale distretto, che fa registrare una concentrazione di imprese nel settore biomedicale presente solo in poche aree del mondo.

Anche la struttura organizzativa è più simile a quella del distretto industriale che a quella del distretto tecnologico. Nel corso degli anni, dalle imprese di medie dimensioni, si è generato un processo di gemmazione che ha dato vita alla proliferazione di un insieme di piccole imprese nate, in gran parte, grazie all’iniziativa di ex dipendenti (ingegneri, tecnici e altro personale qualificato). Queste imprese si sono specializzate nell’effettuare lavorazioni che le imprese di maggiori dimensioni trovano conveniente decentrare all’esterno e, in particolare, nella produzione di circuiti ed accessori per l’emodialisi e per il comparto cardiovascolare.

Oggi il panorama di Mirandola è caratterizzato dalla presenza di:

Grandi imprese a capitale esterno produttrici di disponsable e di apparecchiature;

Imprese locali indipendenti che operano in nicchie di mercato molto specializzate;

Imprese che realizzano componenti in conto terzi;

Imprese conto lavorazione che forniscono manodopera per l’assemblaggio dei prodotti.

Infine, un altro tassello che può aver contribuito allo sviluppo del distretto è la tradizionale attenzione che la regione Emilia Romagna ha sempre dimostrato nei confronti della salute, testimoniata dalle numerose strutture ospedaliere e cliniche presenti sul territorio.

I numeri

Numero Imprese High-Tech della provincia
(Fonte Istat, 1996)
2.021
Totale addetti High-Tech della provincia
(Fonte Istat, 1996)
12.007
Numero Imprese del DT
(Fonti locali: Osservatorio sul settore biomedicale nel distretto mirandolese)
70
Numero addetti del DT
(Fonti locali: Osservatorio sul settore biomedicale nel distretto mirandolese)
3.660

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sul settore biomedicale del distretto mirandolese, il distretto nel 2000 presentava circa 70 imprese, con un numero di addetti pari a circa 3.660 unità. Nel 2000 il fatturato del distretto si aggirava sui 1.000 miliardi di lire e la quota di prodotto esportata era pari a circa il 61%.

Le grandi imprese a controllo multinazionale sono quelle che concentrano la maggiore quota (oltre il 75%) sia di dipendenti sia di fatturato.

Mentre nel 2000 il distretto appariva in ottima salute, evidenziando tassi di crescita del fatturato, degli addetti e delle esportazioni piuttosto consistenti (rispettivamente +29%, +14% e +60%), la situazione attuale del distretto di Mirandola appare poco rassicurante. Le esportazioni infatti, determinanti per il distretto, si sono ridotte notevolmente nel 2003 (nel primo semestre 2003 la flessione è stata del 9%). Accanto alle politiche volte al contenimento dei costi in Europa sul fronte della sanità pubblica, infatti, si è affiancato nell’anno passato anche il problema di una crescente concorrenza dei produttori esteri, che non si limita più a puntare solo sui costi, ma che inizia a riguardare anche i prodotti di qualità, come nel caso della Thailandia e dell’Egitto.

La recente crisi del distretto ha già prodotto un’uscita eccellente: si tratta di una delle aziende leader nel settore biomedicale – la Baxter – che nel giugno 2004 smantellerà il sito produttivo di Mirandola per trasferirlo a Malta.

Riferimenti Web

www.consobiomed.it

www.comune.mirandola.mo.it

Bibliografia