La Sardegna e, in particolare, l’area cagliaritana ha mostrato negli ultimi dieci anni, dal punto di vista quantitativo, una crescita più intensa rispetto al dato nazionale, del numero di imprese operanti nell’ambito dei settori software, hardware e telecomunicazioni (ICT) dimostrando una vocazione tecnologica nella Internet service provision. La parabola della new economy cagliaritana è legata soprattutto alla presenza negli ultimi 15 anni di alcuni “attori” assai noti sia in ambito nazionale che estero. L’esempio attualmente più rilevante è rappresentato da Tiscali, impresa che grazie alla sua capacità di operare con successo nel mercato degli internet provider e grazie anche alla strategia di acquisizioni, è riuscita ad espandersi nel mercato europeo focalizzandosi in cinque principali paesi. Altri protagonisti rilevanti sono imprese come Energit (multiutility operante anche in ambito Internet e telefonia) e Abbeynet (specializzata nell’ambito della telefonia via Internet). Come è potuto accadere tutto ciò in una regione generalmente ritenuta marginale dal punto di vista economico? A cavallo tra gli Anni Ottanta e Novanta, i politici regionali si trovavano a gestire una situazione economica assai difficile. L’economia della Sardegna era ad un bivio e scontava una serie di decisioni, rivelatesi errate, che avevano portato a caratterizzare la sua economia in settori che mostravano ormai segni di declino e per giunta a forte impatto ambientale (industria petrolchimica, estrazione e lavorazione dei minerali non metalliferi ecc.). L’attuale dinamismo della new economy cagliaritana può essere spiegato alla luce di una serie di ingredienti che combinandosi, in poco più di un decennio, hanno prodotto un risultato difficilmente replicabile altrove. Il punto di partenza della nuova traiettoria economica locale è stata la creazione, nel 1991, grazie all’interesse di alcuni politici regionali, di un centro di ricerca di eccellenza a Cagliari (il Crs4), “gemmato” dal Cern di Ginevra, dove qualche tempo prima era stato creato il Web. Il Crs4, oltre a dimostrarsi una “palestra formativa” assai feconda in termini di competenze immateriali (soprattutto per quanto riguarda la tecnologia Internet) per una serie di ricercatori sardi, esercita nel tempo una sorta di “attrazione gravitazionale” rispetto ad una serie di eventi quali la creazione nel 1991-1992, ad opera di alcuni ricercatori dell’area cagliaritana, del primo sito Internet italiano (www.crs4.it) e il contributo allo sviluppo del primo browser di dominio pubblico “Mosaic” (lavorando “a distanza” con Marc Andreessen al NSCA, negli USA). Nel 1993-1994 a Cagliari è fondato il primo quotidiano italiano online (L’Unione Sarda online). Questi eventi preparano il terreno per una pionieristica iniziativa imprenditoriale che avrà un ampio impatto anche a livello nazionale e internazionale. Nel 1994-1995 è fondato a Cagliari il primo Internet provider commerciale italiano (Video On Line) e, sempre nello stesso periodo, vengono messi a punto, ad opera di alcuni ricercatori cagliaritani, la prima web-mail a livello mondiale e il primo motore di ricerca italiano. Questa iniziativa imprenditoriale ha rappresentato una sorta di contesto di trasferimento tecnologico tra mondo della ricerca e una microimprenditorialità locale che verrà, per un certo periodo di tempo, coinvolta nell’esperienza pionieristica. Il venir meno di questa iniziativa imprenditoriale è stato per certi versi un “sacrificio” doloroso da affrontare per l’area cagliaritana, ma si rivelerà, per una serie di motivi, anche un’occasione “forzata” di “gemmazione” ed “emulazione” che arricchirà il patrimonio imprenditoriale locale. Sarà un’ulteriore esperienza imprenditoriale a “traghettare” l’ICT sardo verso il nuovo millennio. Nel 1997 a Cagliari nasce Tiscali, destinata a diventare una delle principali internet company a livello europeo. Lo start-up di Tiscali non è avulso dalle vicende precedenti essendovi, anche alla luce delle percezioni dei protagonisti dell’ICT locale, una “continuità” rispetto alla precedente esperienza di Video On Line. Nello stesso tempo, tuttavia, Tiscali è l’emblema di un nuovo corso dell’ICT in Sardegna, caratterizzato da una maggiore attenzione al business e memore degli “errori” del passato. In questo contesto favorevole all’innovazione tecnologica, la Regione Sardegna in cooperazione col MIUR, ha deciso di intraprendere una serie di iniziative in materia di ricerca scientifica e innovazione tecnologica volte al consolidamento del sistema regionale di innovazione. Tali iniziative sono esemplificate nella Strategia Regionale di Innovazione (SRI) della Regione Sardegna. Al cuore della realizzazione della strategia regionale per la ricerca vi è il progetto per la nascita e il consolidamento di un distretto dedicato alla Biomedicina e alle Tecnologie per la Salute. L’implementazione del distretto si basa sull’integrazione delle competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali presenti nell’area nel campo ICT con i processi investigativi connessi con le discipline dell’area delle Scienze della Vita. L’idea di realizzare un sistema integrato capace di implementare le attività di ricerca e sviluppo imprenditoriale nel settore della Biomedicina nasce dalla consapevolezza che nel territorio regionale sono presenti i seguenti punti di forza:
L’area di riferimento del Distretto della Biomedicina è quella situata nella parte più meridionale della Sardegna, con particolare concentrazione dei soggetti del sistema ricerca-impresa attorno all’area metropolitana di Cagliari e nel Parco scientifico e tecnologico Polaris a Pula. L’area Cagliari-Pula, infatti, con il suo sistema per la ricerca, il sistema delle imprese e le strutture di raccordo in essa presenti, rappresenta lo spazio ideale per lo sviluppo delle dinamiche tipiche dei distretti tecnologici. Poiché il distretto, pur essendo territorialmente concentrato nell’area Cagliari-Pula, ha comunque valenza regionale, coinvolge, su alcune tematiche specifiche, importanti competenze scientifiche presenti presso l’Università e il polo scientifico di Sassari e nel resto del territorio regionale. L’accordo di Programma Quadro tra il MIUR e la Regione Sardegna è stato firmato il 27 Maggio 2005. Secondo tale accordo il distretto riceverà finanziamenti per un totale di 42 milioni di euro da finanziatori sia pubblici che privati: 16,8 di provenienza del CIPE (decisione N° 17/2003), 17,2 deriveranno dal POR (Piano Operativo Regionale) della Sardegna e da altri fondi regionali, nazionali ed europei, infine la restante parte dovrà derivare da investimenti privati. La governance del progetto a livello regionale farà leva sul Centro Regionale di Programmazione (CRP), il quale manterrà il coordinamento strategico del progetto avvalendosi dell’ausilio del tavolo partenariale regionale della ricerca. Al CRP faranno carico le iniziative che richiederanno l’attuazione di bandi ad evidenza pubblica (incentivi per la R&S, incentivi per il sistema dei servizi di innovazione, incentivi per il capitale di rischio, ecc.). Per tali iniziative e per il supporto operativo al progetto, il CRP potrà avvalersi dell’ausilio di Enti pubblici e privati, Università ed Agenzie Governative, secondo le modalità previste per Legge.
Gli attori principali del distretto Il contesto scientifico e imprenditoriale in Sardegna è rappresentato dai seguenti sistemi:
A – Sistema della ricerca
B - Sistema delle imprese In Sardegna sono presenti le seguenti aziende operanti nel settore della biomedicina e delle scienze della salute:
Il Bioincubatore del Parco Polaris ha prodotto i seguenti start-up:
Inoltre il distretto cagliaritano si caratterizza per la presenza di alcuni attori principali nel campo ICT che, come visto nell’analisi del profilo storico, hanno rappresentato il “crocevia” della micro-imprenditoria locale. È possibile quindi rilevare, nell’area cagliaritana, la compresenza, da una parte, di imprese dimensionalmente rilevanti (sempre comunque di matrice endogena all’area cagliaritana e non esogenamente localizzatesi, come per esempio nell’area catanese) quali Tiscali, Abbeynet, Energ.it, Akanta, Fst, dall’altra, di una “nebulosa” di piccole realtà, in molti casi veri e propri spin-off di alcune grandi realtà locali. Nel seguito viene presentata una lista di aziende operanti nell’ambito ICT. Tale lista non ha la pretesa di essere esaustiva:
C - Sistema di raccordo
POLARIS, parco scientifico e tecnologico della Sardegna, è nato dall'impegno comune della Regione Autonoma della Sardegna e dell'Unione Europea. E’ un sistema di infrastrutture avanzate e servizi per l'innovazione e per lo sviluppo e l'industrializzazione della ricerca tecnologica. Ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese esistenti attraverso l'innovazione tecnologica; di creare nuove imprese locali ad alto contenuto tecnologico; di attrarre in Sardegna centri di ricerca e imprese hi-tech, nazionali e internazionali, per stimolare nuove attività sull'isola. Esso ha attualmente due sedi con diverse aree di specializzazione scientifico-tecnologica: mentre la sede centrale di Pula è specializzata in ICT, Biomedicina, Tecnologie per la Salute e Bioinformatica, la sede di Alghero è specializzata in Biotecnologie Industriali. Il parco mette a disposizione di imprese e centri di ricerca spazi multifunzionali, laboratori attrezzati, servizi di accoglienza, logistici e di base e servizi di supporto all'innovazione e alla ricerca quali animazione tecnologica; informazione e documentazione tecnico scientifica; informazione brevettuale e brevettazione; assistenza al trasferimento tecnologico; formazione e aggiornamento; promozione della mobilità dei ricercatori; assistenza per la predisposizione di progetti e l'individuazione di fonti di finanziamento; progettazione, ingegnerizzazione e prototipazione; assistenza allo start-up, spin-off e incubazione d'impresa; consulenza gestionale; networking e sostegno al partenariato tecnico e industriale; promozione internazionale degli investimenti in ricerca e innovazione. E’ inoltre dotato di laboratori avanzati di ricerca e sviluppo; di incubatori tecnologici d'impresa; di un centro di prototipazione (Proto 21); di impianti pilota per il settore agroalimentare (sede di Alghero); di un Centro Patlib; di un Centro di Documentazione; di una Biblioteca scientifica centralizzata. Attualmente conta un totale di 58 società ed enti insediati per un totale di circa 420 addetti. Il consorzio 21 è un’Agenzia Governativa istituita dalla Regione Autonoma della Sardegna con la legge numero 21 del 1985, alla quale deve il proprio nome. Esso opera dal 1989 al fianco degli imprenditori. Da allora si impegna in un lavoro costante di innovazione che negli anni ha mutato tanto la cultura imprenditoriale quanto il tessuto produttivo locale, e si è rivelato, al contempo, uno dei più importanti fattori di stimolo della ricerca in Sardegna. Il Consorzio 21 ha due obiettivi principali:
La vocazione tecnologica del distretto Gli ambiti scientifici di riferimento per il distretto biomedicale sardo sono i seguenti:
Gli studi e le ricerche condotte nei suddetti ambiti scientifici sono alla base dello sviluppo di innovazioni e di risultati suscettibili di applicazione tecnologica, produttiva e commerciale nei seguenti settori economici:
I temi sui quali si intende concentrare le attività di ricerca riguardano, tra gli altri, le nuove basi etio-patogenetiche delle malattie (drug-target), le prime fasi di sviluppo di nuovi farmaci, principi attivi o prodotti biotecnologici, la valutazione dell’impatto tossicologico, la scoperta e l’uso di biomarkers per la diagnostica e la terapia clinica, la medicina computazionale. La Biomedicina e le Tecnologie applicate alla salute rappresentano una delle frontiere più promettenti dei prossimi anni. Alla base di tale affermazione vi è la diffusa consapevolezza che, nel loro complesso, le Scienze della Vita e le Tecnologie Informatiche possono contribuire a migliorare la qualità della vita favorendo lo sviluppo di nuovi e più efficaci mezzi di prevenzione, diagnosi e terapia. Nel contempo, tutte le applicazioni della Biomedicina insistono su comparti industriali caratterizzati da forte crescita ed elevata occupazione. La scelta di tale ambito di specializzazione è coerente con le priorità identificate dalla UE nel VI PQ per la R&S e con le linee guida delineate dal MIUR sulla R&S. Infatti il Piano Operativo Nazionale (PON) – Regioni Ob. 1 e il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) hanno individuato il settore della Biologia Avanzata e delle relative Applicazioni Industriali tra i sette ambiti prioritari su cui indirizzare gli interventi e le azioni di sviluppo delle reti tematiche di eccellenza. Sulla base delle risorse e delle esperienze maturate nel settore, la Sardegna, tra le regioni Ob.1, è stata scelta quale nodo di coordinamento organizzativo per il suddetto ambito prioritario. Infine la scelta della suddetta vocazione tecnologica è coerente con il Piano Strategico Regionale per la Ricerca e l’Innovazione e con il Piano Operativo Regionale (POR) della Regione Sardegna 2000-2006.
Obiettivi e attività principali del distretto Gli obiettivi generali del distretto sono creare una massa critica ad alta competitività nella regione Sardegna, richiamare e valorizzare eccellenze scientifiche e tecnologiche, attrarre investimenti anche internazionali, diffondere la cultura dell’innovazione, orientare la ricerca e indirizzarla allo sviluppo di prodotto e processo, integrare il sistema con il mondo scientifico delle Università e dei centri di ricerca locali, promuovere la nascita di nuove aziende innovative in grado di sfruttare i diritti di proprietà intellettuale. Le azioni da perseguire per sviluppare il Distretto della Biomedicina e delle Tecnologie per la Salute possono essere sintetizzate come segue:
Le seguenti azioni specifiche saranno implementate al fine di conseguire gli obiettivi definiti:
A. Potenziamento del sistema ricerca-impresa nel settore della Biomedicina A.1 Programmi specifici di ricerca/sviluppo/formazione Il progetto per lo sviluppo del Distretto Tecnologico della Biomedicina si basa sull’attivazione strategica di 5 programmi specifici di ricerca / sviluppo / formazione, volti a creare 5 laboratori tecnologici, nei quali far convergere le attività e le competenze scientifiche e tecnologiche presenti nelle Università di Cagliari e Sassari, nei Centri CNR, negli altri Centri di ricerca e nelle Imprese. I laboratori costituiranno dunque, il mezzo per favorire una maggiore interazione tra il sistema scientifico e quello imprenditoriale secondo lo spirito della organizzazione europea della ricerca, e consentiranno di arricchire la dotazione tecnologica e la strumentazione scientifica del Distretto, al servizio di tutti gli operatori coinvolti. Questi laboratori saranno determinanti nel dare impulso alla realizzazione di attività di ricerca applicata, di valorizzazione della proprietà intellettuale e, di conseguenza, dei risultati scientifici in ambito industriale, fungendo anche da innesco per operazioni di start-up di nuove iniziative imprenditoriali ad elevato contenuto tecnologico. I cinque laboratori previsti sono:
Ciascuno dei suddetti laboratori verrà attivato attraverso:
La definizione dei relativi bandi verrà sviluppata attraverso una stretta collaborazione tra MIUR e la Regione Sardegna che coinvolgerà il tavolo partenariale regionale della ricerca. Nello svolgimento delle suddette attività verranno coinvolte le strutture e le competenze esistenti nel Sistema universitario e negli altri Enti pubblici di ricerca operanti sul territorio. Nel caso del “Laboratorio di bioinformatica e biomedicina computazionale” e del “Laboratorio di genotipizzazione, diagnostica molecolare e farmacogenetica”, vista la loro rilevanza e la loro posizione strumentale e abilitante rispetto a tutte le altre aree scientifiche del distretto della Biomedicina, è previsto un importante investimento in nuove attrezzature di ricerca direttamente da parte della Regione Sardegna, attraverso il Parco Scientifico e Tecnologico, con le quali sarà possibile organizzare una serie di servizi specialistici nel campo della bioinformatica e della farmacogenomica. A.2 Realizzazione di nuovi spazi e infrastrutture logisticheTale azione è mirata a potenziare l’attuale capacità recettiva del Parco Scientifico e Tecnologico Polaris (che, per la filiera della Biomedicina, dispone di circa 10.000 m2 quasi interamente occupati o opzionati da centri di ricerche e imprese cooperanti nel settore), e delle realtà di ricerca delle Università di Cagliari e Sassari. Nello specifico si prevede la costruzione del primo lotto di una struttura di ricerca biotecnologica, all’interno di Polaris, con caratteristiche architettoniche che si integrano totalmente nell’ambiente circostante, per una dimensione complessiva a regime di oltre 7.800 mq.
B. Attività di promozione della ricerca Oltre alle risorse per le attività di ricerca previste dalla azione A.1, il progetto del Distretto prevede l’organizzazione di ulteriori programmi di ricerca e sviluppo, anche in ambiti tecnologici che non rientrano in quelli definiti dai laboratori, ma che, comunque, siano attinenti a tematiche riguardanti la biomedicina, la salute dell’uomo, il miglioramento delle condizioni di vita, il rapporto ambiente-salute, etc. Tale attività organizzativa sarà realizzata in stretta collaborazione tra MIUR e Regione Sardegna e coinvolgerà il tavolo partenariale regionale della ricerca. L’obiettivo di questi programmi è quello di stimolare la cooperazione tra i diversi soggetti del Distretto nella realizzazione di attività di ricerca e di sviluppo tecnologico, in particolare la collaborazione tra le Università e i Centri di ricerca. Le azioni previste vanno ad integrare quelle già avviate nel corso del 2004 dal Centro Regionale di Programmazione, in attuazione del Piano Regionale per la Ricerca e lo sviluppo tecnologico: il Bando regionale sulle Biotecnologie applicate alla medicina (Euro 2.250.000, fondi propri) e il Bando regionale “de minimis” in materia di innovazione (oltre Euro 31.000.000, sulla Misura 3.13 del POR Sardegna). Sono previste le seguenti attività:
C. Sviluppo del capitale umano Questa attività, che sarà realizzata in stretta collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari e con i Centri di ricerca, mira a sviluppare il capitale umano necessario per il sistema delle imprese del Distretto formando una comunità di ricercatori potenzialmente in grado di raggiungere un alto livello di eccellenza. Particolare attenzione sarà dedicata a fornire conoscenze d’avanguardia e a stimolare le interazioni interdisciplinari nell’ambito delle Scienze della Vita. Le azioni previste sono:
D. Servizi per la valorizzazione dei risultati della ricerca e trasferimento tecnologico Si tratta di implementare quei servizi che hanno il fine di valorizzare i risultati della ricerca ai fini produttivi ed industriali. Essi riguardano le tematiche della brevettazione, del trasferimento tecnologico, della sperimentazione industriale, della realizzazione di prototipi, etc. L’azione riguarda l’organizzazione e la gestione, all’interno di Polaris, di un centro specializzato nella erogazione di servizi concernenti la tutela della proprietà intellettuale, il Licensing ed il trasferimento di tecnologie, Technology & Marketing delle Tecnologie, Strategie di Commercializzazione, Ricerca di Partner scientifici, tecnologici e commerciali, Sistemi di gestione della qualità.
E. Incubazione e assistenza allo start-up per imprese bio-tech Riguarda l’organizzazione di strutture logistiche destinate ad ospitare nuove iniziative imprenditoriali nel settore della Biomedicina e a fornire appropriati programmi di assistenza allo start-up per assistere i neo imprenditori fino al definitivo ingresso sul mercato. L’obiettivo di questa azione è quello di sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto di innovazione nel settore della Biomedicina. Essa è rivolta principalmente ai ricercatori, pubblici o privati, che intendono avviare un’iniziativa imprenditoriale a partire dai risultati della propria attività di ricerca. L’attività si concretizza nella realizzazione, da parte del Consorzio 21, in seno a Polaris e ad altre realtà di ricerca delle Università di Cagliari e Sassari, di un Bio-incubatore, ovvero di strutture appositamente progettate per ospitare temporaneamente nuove imprese del settore della biomedicina, e di un programma Biofarm, anch’esso promosso dal Consorzio 21, finalizzato all’approntamento dei servizi a sostegno delle prime fasi di vita delle imprese biotecnologiche.
F. Promozione di strumenti finanziari per lo start-up d’impresa Questa attività è volta a potenziare gli strumenti finanziari adatti al finanziamento di attività ad elevato contenuto tecnologico, nella logica del Venture Capital e della partecipazione al capitale di rischio delle iniziative. Le azioni previste sono:
G. Animazione tecnologica distrettuale, marketing territoriale e azioni di internazionalizzazione Questa attività è volta a creare l’humus locale ed i rapporti internazionali più idonei per raggiungere livelli di eccellenza nelle attività da svolgersi nell’ambito del Distretto e per rafforzare i collegamenti interdistrettuali e quelli tra Distretto della Biomedicina ed il contesto scientifico e tecnologico esterno. Le azioni previste sono:
Riferimenti Web
Luglio 2006 |